Rivista digitale di Cassa Edile di Milano edilizia economia diritto tecnica
N 3/20 febbraio
Intervento istituzionale
Il commento dei soci fondatori

La Cassa Edile vista dalle Parti Sociali costituenti

Marco Dettori, Presidente Assimpredil Ance

100 anni fa a Milano nasceva la prima Cassa Edile italiana e partiva una grande storia di innovazione nel welfare aziendale, nella creazione di un modello di bilateralità che si è poi esteso a tutta l’edilizia. Un modello che ancora oggi possiamo con orgoglio dire che sia unico nel contesto dei settori economici del Paese. È la storia di un settore che ha creduto fattibile uno sviluppo sostenibile, con la dignità del lavoro come valore della sua crescita. Oggi il settore è chiamato a nuove e sempre più difficili sfide di mercato e la Cassa Edile è strumento imprescindibile nel contrasto all’elusione del contratto, all’illegalità e al ridare dignità al lavoro delle imprese e dei lavoratori, garantendo il mantenimento di un moderno e qualitativo sistema di assistenza.

I tre Segretari Generali delle Organizzazioni sindacali

COME UNA QUERCIA, SECOLARE

I primi 100 anni della Cassa Edile di Milano, Lodi, Monza e Brianza

Questa è l’immagine che anche la Cassa Edile ha deciso di utilizzare per raccontare la sua storia, quella di un albero che affonda le sue radici nel primo dopoguerra, l’istituzione della Cassa risale infatti al contratto di lavoro del 1° Aprile 1919 stipulato tra il “Collegio dei Capimastri di Milano” e l’“Associazione Mutuo Miglioramento fra Muratori, Badilanti, Manovali e Garzoni di Milano”. Nasce per fornire sussidi ai lavoratori di Milano e Provincia involontariamente disoccupati a causa dello stato di guerra e sprovvisti di assistenza statale. Rappresenta il primo esempio di istituto assistenziale della categoria edile al quale le Casse Edili, che sono nate successivamente, si sono ispirate.

Cassa Edile di Milano, successivamente con Lodi, Monza e Brianza, è il modello più importante di relazioni bilaterali tra Rappresentanti delle imprese e dei lavoratori. Un modello che nel corso degli anni ha contribuito a far nascere altre esperienze di Enti bilaterali e paritetici. La formazione con Scuole Edili, i Comitati Paritetici Territoriali sulla sicurezza e la bilateralità dell’artigianato ne sono la dimostrazione.

Da anni le Casse Edili e la bilateralità tutta rappresentano un modello di welfare, di presidio della regolarità, di formazione e prevenzione. I tre giorni dedicati al centenario a Milano sono stati l’occasione per riflettere insieme su quanto fatto, su quanto si sta facendo e soprattutto sul futuro della nostra bilateralità. Le tavole rotonde che hanno visto il coinvolgimento delle università, delle istituzioni locali e nazionali, dei colleghi di settore europei, oltre naturalmente alle Parti sociali a tutti i livelli, sono state occasioni di confronto proficuo.

La crisi internazionale del 2008 ha messo a dura prova il settore delle costruzioni e, di conseguenza, anche il sistema bilaterale, che grazie alle azioni delle Parti Sociali ha mantenuto le sue caratteristiche di mutualità e assistenza.

Nel 2018 la Cassa Edile di Milano, Lodi, Monza e Brianza ha erogato prestazioni di carattere sanitario, scolastico e sociale a 44.434 beneficiari (lavoratori e familiari) per un valore complessivo di oltre 3 milioni di euro e ha corrisposto a 11.856 imprese rimborsi per trattamento economico di malattia e infortunio, oltre a premialità di vario titolo, per un valore di 2,8 milioni di euro.

Milano attrae sempre più capitali, anche dall’estero; nei prossimi 10 anni arriveranno diversi miliardi di investimenti immobiliari, non focalizzati esclusivamente sul centro storico, ma anche sulle aree suburbane. Gran parte di questi capitali sono in mano a poche importanti società immobiliari o a fondi statunitensi, australiani, qatarioti. Il punto diventa, quindi, governare questi fenomeni di trasformazione di una grande area metropolitana; dalla riconversione dell’area di Expo, alla Città della Salute a Sesto San Giovanni, al nuovo stadio, alla riqualificazione degli scali ferroviari, al prolungamento delle linee metropolitane, al ridisegno di alcuni quartieri, passando per le Olimpiadi invernali del 2026, l’impatto sarà notevole. Il PGT del Comune di Milano, fornisce indicazioni forti nella direzione del contenimento del consumo di suolo, dell’obbligo per le nuove costruzioni di essere a zero emissioni di CO2, della creazione di spazi verdi, del recupero del patrimonio edilizio degradato; resta, però, necessaria una più ampia e strutturata regia politica e noi crediamo di avere un’esperienza sufficientemente solida (come una quercia appunto) per poter dare, come sindacato e come soggetti della bilateralità edile, un contributo importante di idee e di azioni per uno sviluppo sostenibile delle nostre città. Il nostro impegno costante dovrebbe aiutare i tavoli di confronto anche ad altri livelli e fare in modo che gli stessi argomenti siano trattati in maniera adeguata, attraverso la Legge della Regione Lombardia sulla rigenerazione urbana, nelle riqualificazioni delle aree dismesse nel Lodigiano e nelle trasformazioni urbanistiche su Monza Brianza.

Enrico Vizza, FENEALUIL Milano, Cremona, Lodi, Pavia

Alem Gracic, FILCA CISL Milano Metropoli

Katiuscia Calabretta, FILLEA CGIL Milano


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