I verbali di accordo per il rinnovo dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) per l’industria e la cooperazione del 18 Luglio 2018 e per l’Artigianato del 31 Gennaio 2019 hanno previsto la costituzione di un Fondo Nazionale per l’assistenza sanitaria integrativa del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) nel nostro settore, al fine di uniformare le prestazioni mediche su tutto il territorio nazionale e di riconoscere agli operai e, grande novità, anche agli impiegati le medesime assistenze.

Finalmente lo scorso 5 Ottobre il Fondo Sanitario Nazionale Sanedil è divenuto operativo. Il Fondo, grazie alla stipula di apposite convenzioni sottoscritte con UNISALUTE, prima assicurazione sanitaria in Italia per numero di clienti gestiti, offre ampie coperture sanitarie e garanzie anche a seguito di infortunio professionale ed extraprofessionale.

Sul tema abbiamo raccolto significative testimonianze, in prima battuta del Fondo Sanitario Sanedil stesso, nonché della Commissione Nazionale per le Casse Edili (CNCE) e delle nostre Organizzazioni sindacali territoriali costituenti, FENEALUIL Milano, Lodi, Pavia e Cremona, FILCA CISL Milano Metropoli e FILLEA CGIL Milano.

Altri temi di rilevante attualità ed importanza sono rappresentati dalle nuove prestazioni, “Incentivo Occupazione” e “Prepensionamento”, regolamentate dal verbale di accordo nazionale dello scorso 10 Settembre.

Più nel dettaglio la prestazione “Incentivo Occupazione” si rivolge alle imprese aventi diritto con lo scopo di promuovere l’occupazione giovanile under 30 e si traduce in una compensazione sui contributi dovuti alla Cassa Edile di € 600,00 per lavoratore, oltre al riconoscimento di un voucher formazione di € 150,00 da spendere per il lavoratore assunto, presso le Scuole Edili del sistema, per un corso di formazione professionale.

La prestazione “Prepensionamento”, invece, è finalizzata ad agevolare alla pensione i lavoratori più anziani aventi specifici requisiti, favorendo, quindi, il ricambio generazionale.

Per gli approfondimenti si rimanda agli articoli pubblicati nelle seguenti pagine.

Buona lettura.

Ripercorriamo rapidamente, in 10 passi, i primi 100 anni di storia della nostra Cassa Edile:

1919: la nascita con l’intento nobile di fornire sussidi ai lavoratori di Milano e Provincia involontariamente disoccupati a causa dello stato di guerra e sprovvisti di assistenza sociale fornita dallo Stato.

1929: la preoccupazione principale della Cassa è, sin dall’origine, prendersi cura della salute dei suoi lavoratori e dei loro cari. Attua, quindi, delle misure in grado di dare riscontro concreto ad uno dei timori più sentiti dalla comunità: la paura di non potersi permettere delle spese mediche in caso di bisogno.

1945: nonostante il periodo di inattività pressoché totale (dal 1939 al 1945) la Cassa non si estingue; anzi resiste ed il contratto collettivo le dà nuova forza affidandole l’incarico di gestire l’importante servizio di cumulo per ferie e gratifica natalizia.

1947: la prima assistenza nata in Cassa Edile fa la gioia dei più piccoli che possono trascorrere un periodo di vacanza al mare completamente spesato.

1949: è terminata la seconda guerra mondiale. La città di Milano è da ricostruire. La Cassa progetta e costruisce la “Casa del Muratore” non come semplice punto di appoggio per i lavoratori provenienti da altre città ma come punto di aggregazione e di elevazione sociale. Qui si può imparare a vivere in comunità nel rispetto delle regole e a migliorare il proprio livello di scolarizzazione.

1953: quando gli edili vengono esclusi dal Piano I.N.A. Casa, altrimenti noto come Piano Fanfani, la Cassa si adopera affinché chi costruisce case per gli altri possa poter beneficiare di una casa tutta per sé. Il progetto prevede anche la disponibilità di negozi ed un servizio di assistenza sociale per gli abitanti.

Anni 60: visto l’apprezzamento delle prime assistenze “collaterali” istituite, la Cassa ne crea di nuove, tra cui le borse di studio per i figli dei lavoratori. L’obiettivo della Cassa è offrire sostegno economico con tempestività, nel momento in cui il bisogno è maggiormente sentito.

Anni 70-80: il sistema delle assistenze è ormai ampiamente collaudato; Cassa Edile lo amplia basandosi sulle esigenze più percepite nel periodo storico di riferimento. Grande impatto hanno le prestazioni di carattere sanitario che riprendono lo spirito originario della Casa di Cura San Luca.

Anni 90: crescono le assistenze soprattutto in campo sanitario. Lo spirito solidaristico resta alla base dell’individuazione e della progettazione del piano di previdenze assistenziali offerto da Cassa Edile ai suoi iscritti.

Oggi: tanti i riconoscimenti raccolti nel corso degli anni, l’ultimo in ordine di tempo è l’attribuzione della competenza alla verifica della regolarità contributiva degli operatori di settore (DURC) per consentire alle imprese di operare a parità di condizioni e nel rispetto delle regole di mercato.

 

 

La nostra Cassa Edile ha compiuto cent’anni e ha celebrato questo storico traguardo all’interno della prestigiosa cornice delle giornate nazionali delle Casse Edili, annualmente promosse dalla Commissione Nazionale per le Casse Edili (CNCE).

L’evento “Costruire il futuro da protagonisti. Dai 100 anni di storia della Cassa Edile di Milano verso una nuova visione della bilateralità”, congiuntamente organizzato, dunque, dalla nostra Cassa Edile e dalla Commissione Nazionale, si è svolto dal 28 al 30 Novembre 2019 presso la sede della Cooperativa Comunità Nuova Sociale Onlus di Don Gino Rigoldi a Milano ed ha rappresentato un’occasione di dialogo e di confronto importante che ha visto protagonisti i principali esponenti del settore di livello sia nazionale sia territoriale.

L’insegnamento storico della nostra Cassa Edile, primo esempio in Italia di sistema contrattualmente definito tra Associazioni imprenditoriali e Organizzazioni sindacali dei lavoratori edili, è stato il punto di partenza per analizzare le dinamiche contemporanee e le prospettive future del nostro settore, queste ultime in parte già delineate dagli ultimi rinnovi contrattuali.

Numerosi i partecipanti intervenuti, oltre 500 (tra cui i principali esponenti delle 115 Casse Edile provenienti da tutt’Italia), durante le due giornate di convegno di giovedì 28 e venerdì 29 Novembre.

L’iniziativa si è conclusa sabato 30 Novembre con la premiazione dei lavoratori e delle imprese con maggior anzianità d’iscrizione presso il nostro Ente e dei vincitori della prima edizione del concorso fotografico “Il bello del cantiere” predisposto con la collaborazione di ESEM-CPT Ente Unificato Formazione e Sicurezza.
Oltre 200 gli ospiti registrati anche nella terza ed ultima giornata dell’evento.

In questo numero, interamente dedicato all’iniziativa, sono stati ripercorsi i principali contributi prevalentemente focalizzati sulla storia e sulla realtà della nostra Cassa Edile ed alla sua contestualizzazione territoriale, analizzata da un punto di vista socio-economico.

Tra i contenuti esterni da rilevare, in particolare, i preziosi interventi del Professor Mario Abis che ha esposto la ricerca “Vivere e abitare in futuro: verso l’abitare poliedrico”, appositamente commissionata dalla nostra Cassa per l’occasione, e del Professor Tiziano Treu, Presidente del CNEL, che ha condiviso con la platea stimolanti riflessioni sulla contrattazione e sul welfare.

Per la particolare significatività contenuti trattati, l’evento è stato patrocinato dall’INAIL, dal CNEL, dalla Regione Lombardia e dal Comune di Milano.

Dopo l’incoraggiante prima edizione dello scorso anno “Piccoli in Cantiere” torna e registra un crescente record di presenze nell’edizione 2019. L’evento, dedicato alle famiglie e ai bambini dei lavoratori edili, apre le porte a tutta la filiera dell’edilizia e non solo. Il progetto ideato, promosso e realizzato da ESEM-CPT Ente Unificato Formazione e Sicurezza in collaborazione con l’ITI Carlo Bazzi e ATS Città Metropolitana di Milano, nato al fine di diffondere la cultura della sicurezza e della prevenzione dei rischi negli ambienti di lavoro partendo dall’educazione e sensibilizzazione dei lavoratori di domani, amplia l’originaria missione. Far conoscere quanto di più bello esiste nel lavoro in cantiere: spesso visto come un luogo irto di insidie per la salute, alle volte è invece capace di stupire e di svelare aspetti gratificanti e, per certi versi, divertenti. Per la nuova edizione, ricca di novità sin dal titolo “Piccoli in cantiere, ricostruiamo la vita e le opere di un genio”, si è scelto di conservare l’aspetto ludico-educativo dell’edizione precedente e di arricchirla con una sezione dedicata alla geniale personalità di Leonardo da Vinci, di cui quest’anno ne ricorre il cinquecentenario dalla morte. Attraverso un percorso di illustrazioni, simulazioni, ricostruzioni, cartoni animati si è cercato di raccontare la sua vita di pittore, giocoliere e maestro di macchine idrauliche, meccaniche e da cantiere. Un testimonial d’eccezione, uno che ci ha cambiato letteralmente la vita, migliorandola. Entusiasta del risultato Filippo Rigoli, Presidente ESEM-CPT che, con prole al seguito, ha preso parte alla manifestazione: “Non c’è modo migliore per far conoscere il meglio del lavoro edile se non attraverso la figura di Leonardo che, con il suo genio, ha contribuito a rendere meno gravoso il lavoro dell’uomo e a migliorare la qualità della nostra vita. E poi osservare questa orda di bambini festosi e sorridenti alle prese con cazzuola, vanghe, strumenti tipici del lavoro degli adulti ed imparare ad utilizzarli dai preziosi consigli dei propri padri, che quegli utensili li usano giornalmente, non ha prezzo. Il tema della sicurezza sul lavoro e l’importanza della formazione, promosse da un evento come questo, dovrebbero far parte dei programmi delle materie da studiare nella scuola dell’obbligo”. Per educare alla sicurezza i propri bambini è utile cominciare da subito, e far sì che alcuni accorgimenti, così come il rispetto delle normative diventino abitudine. L’obiettivo della manifestazione è stata creare consapevolezza, generare buone abitudini. Se un’abitudine è appresa sin da subito, sarà molto facile per il bambino, crescendo, continuare a metterla in pratica. Parole di encomio arrivano anche dal Vice Presidente ESEM-CPT Gianfranco Cosmo: “Una manifestazione così innovativa e al tempo stesso ‘costruttiva’ non poteva che tenersi qui nella sede di ESEM-CPT ed in particolare a Milano, da sempre ritenuta la città delle opportunità, il luogo ove realizzare i propri progetti, far crescere le proprie idee…anche per il genio del Rinascimento, Milano ha rappresentato una terra di svolta, un’occasione che Leonardo non si è lasciato sfuggire. Tanto è vero che lui stesso fa qualcosa di molto moderno, scrive un curriculum in cui illustra le sue abilità e lo presenta al signore di Milano. Non mette però in evidenza le sue doti artistiche, bensì quelle di costruttore di macchine belliche, architetto, ingegnere, perché il suo intento era dedicarsi alla scienza”. Questa anche la ragione per cui la manifestazione quest’anno ha ricevuto il Patrocinio del Comune di Milano, che celebra con vari eventi la figura del genio davinciano, ed inserita nel prestigioso palinsesto della Milano Design Week. Anche quest’anno fattiva e determinante la collaborazione dalla Dott.ssa Campo e di ATS Città Metropolitana di Milano che hanno contribuito, con la tipica attività di formazione/informazione, ad addestrare i giovani studenti dell’Istituto Bazzi che, in più di 60 erano addetti ad illustrare i progetti in scala delle macchine leonardesche, da loro stessi realizzate, e guidare i bambini nei differenti percorsi didattici. Essendo una festa ove si celebra l’edilizia non poteva certo mancare la presenza di Cassa Edile di Milano che, proprio quest’anno, festeggia i 100 anni di vita e di attività e per l’occasione ha distribuito cappellini e magliette commemorative. Foto e video dell’evento su www.buildoursafety.it

Il rinnovo di luglio 2018 del contratto con Ance e Cooperative ha garantito più risorse per i lavoratori e per le imprese, più protezione e sostenibilità sociale, razionalizzazione degli Enti Bilaterali, confermando tutti gli obiettivi che come Feneal, Filca e Fillea ci eravamo prefissati. Dieci anni di crisi del settore, hanno messo in difficoltà il Sistema delle Casse Edili e degli Enti unificati, per fortuna nel nostro territorio non abbiamo mai smesso di erogare prestazioni ai lavoratori e servizi alle imprese. La proposta sindacale, accettata dalle controparti, sia a livello nazionale sia territoriale punta alla valorizzazione e al rilancio del Sistema Bilaterale nel suo complesso, garantendo risorse finanziarie e servizi socio-sanitari ai lavoratori. Vediamo nel dettaglio le principali novità previste dal rinnovo.

Welfare

Innalzato da 8 a 10 euro mensili il contributo obbligatorio a carico delle imprese per Prevedi, il sistema previdenziale integrativo di settore, in favore di operai e impiegati. Incrementato, a carico delle imprese, l’ex Fondo lavoro usuranti (da 0.10% a 0.20% del monte salari), trasformandolo in Fondo Prepensionamenti, che consentirà ai lavoratori vicini alla pensione di uscire anticipatamente con il sostegno delle Casse edili. Concretamente, i lavoratori che perdono il posto di lavoro e che entro un massimo di 3 anni (compresa la Naspi) riescono ad agganciarsi alla pensione, avranno un contributo previdenziale (versamenti volontari) e retributivo per i mesi mancati al pensionamento (max 12).

Ricambio generazionale

Anche il settore delle costruzioni necessita di un ricambio generazionale.
Viene istituito un Fondo incentivo all’occupazione, finanziato con un 0.10% a carico delle imprese, per favorire l’assunzione e la formazione di giovani. Chi vorrà assumere un giovane (max 30 anni) fruirà di uno sgravio contributivo sotto forma di bonus – formazione. Questa prestazione, insieme al Fondo Prepensionamenti, qualifica il settore dell’edilizia come l’unico che realizza un turn-over sostenibile finanziato interamente dal proprio Sistema Bilaterale.

Fondo Sanitario nazionale

Finanziato con lo 0.60% del monte salari a carico delle imprese, il Fondo rappresenta un salto di qualità nell’erogazione di prestazioni sanitarie delle singole Casse edili/Edilcasse, prevedendo un’ampia offerta di prestazioni sull’intero territorio nazionale ed ampliando la platea dei lavoratori (operai ed impiegati) che potranno accedervi.

Lavoratori Autonomi

Nell’ottica dell’inclusione anche dei lavoratori a Partiva Iva che sostanzialmente svolgono attività uguali o simili ai lavoratori dipendenti delle imprese edili, è previsto un versamento volontario verso le Casse edili/Edilcasse per poter fruire delle prestazioni del Sistema Bilaterale, dalla formazione alla pensione integrativa (Prevedi).

Aumenti retributivi

L’aumento retributivo previsto è di 55 euro mensili a parametro 100 (operaio di I livello – 71.50 euro, op. III livello), distribuito su tre tranche: la prima alla firma del Ccnl (1° luglio 2018), la seconda al 1° luglio 2019, la terza al 1° settembre 2020.

Applicazione del Contratto

Data la complessità delle innovazioni introdotte, alcune Commissioni nazionali sono al lavoro per definire regolamenti e modalità di applicazione del Contratto, che si avvia entro l’estate alla sua completa applicazione su tutto il territorio nazionale.

Nel mese di maggio è stato sottoscritto un protocollo per la bilateralità anche con le Associazioni Artigiane, segno di un primo importante passo verso l’allineamento dei due contratti e nella direzione di un contratto unico che come organizzazioni sindacali avevamo cercato di ottenere, ma evidentemente i tempi non erano ancora maturi.
Feneal, Filca e Fillea nelle prossime settimane avvieranno il confronto per la preparazione delle Piattaforme da presentare alle Associazioni Datoriali per l’avvio delle trattative per il rinnovo della contrattazione II Livello Integrativi Territoriali.

FENEALUIL 

FILCA CISL 

FILLEA CGIL 

Nella Milano del secondo ottocento erano già presenti rappresentanze imprenditoriali e operaie, l’Associazione di mutuo soccorso e miglioramento fra i lavoratori muratori, badilanti, manovali e garzoni (Amsm) e il Collegio dei capomastri.
Nasce in quegli anni la Scuola professionale muraria promossa da Amsm per elevare il livello di istruzione e occupazione dei lavoratori, che cresce grazie all’appoggio del Collegio che ben comprende come la qualità professionale della forza lavoro sia una risorsa strategica anche per le imprese.
All’inizio del 1900 il Collegio dei capomastri avvia una battaglia per il riconoscimento della figura professionale del capomastro, rivendicando un ruolo centrale di tale figura per l’edilizia rispetto ad altre professioni.
E proprio dal confronto sul mestiere del costruttore e dalla condivisione di un progetto per i sussidi di disoccupazione, il Collegio e Amsm danno vita nel 1919 alla Cassa Edile, nel difficile clima di scontro sociale che porta alla legge per l’assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione.
Luigi Gadola, un imprenditore, è il primo Presidente della Cassa milanese, che è uno dei primi esempi di gestione paritetica tra associazioni imprenditoriali e organizzazioni sindacali dei lavoratori.
La Cassa Edile e l’Istituto Carlo Bazzi nascono grazie alla capacità di guardare insieme all’interesse comune del settore e condividere un progetto per la crescita.
La storia delle imprese e dei lavoratori è inscindibile, insieme hanno costruito le infrastrutture, le fabbriche, i monumenti, gli edifici in cui viviamo e lavoriamo: le nostre città.
Nei 100 anni di vita della nostra Cassa Edile è racchiusa l’essenza del saper fare sistema, del voler guardare avanti per progettare il presente e un futuro migliore.
Sono cambiate le relazioni industriali, il sistema imprenditoriale e sindacale, gli stili di vita e di lavoro, il mondo ha cambiato passo, ma il settore dell’edilizia ha saputo mantenere il valore del condividere un progetto comune.
Questa attenzione al cambiamento ha trovato nell’ultimo rinnovo del nostro contratto provinciale un esempio concreto grazie all’introduzione di nuove e specifiche misure rivolte alle imprese attente alla sicurezza e all’innovazione e, quindi, allo sviluppo e al rinnovamento del nostro settore, obiettivi per raggiungere i quali è e sarà molto importante il ruolo della Cassa Edile e del sistema bilaterale in generale.
La lunga e costruttiva storia di relazioni industriali basata sulla bilateralità ha generato negli anni un sistema di welfare che continua a produrre valore sociale, assistenza, servizi.
La Cassa Edile ed ESEM CPT sono una rete di supporto ai lavoratori e alle imprese che oggi è un punto imprescindibile per ogni azione di contrasto alla illegalità, uno strumento di prevenzione alla sicurezza e di crescita professionale.
Il nostro sistema ha sottoscritto accordi territoriali e protocolli che hanno fortemente innovato le relazioni industriali tra parti sociali e istituzioni: stazioni appaltanti, committenti.
Una triangolazione che si è potuta avvalere delle competenze degli enti bilaterali come strumento attivo per il controllo degli accessi in cantiere, per la formazione, per la prevenzione e la sicurezza.
Controlli e sistemi di relazione tra i sottoscrittori sono gestiti tramite piattaforme informatiche, che permettono trasparenza, verifiche in merito alle imprese e ai lavoratori.
Una prassi consolidata nelle grandi opere e che Milano ha implementato anche nelle piccole opere attraverso il supporto della Cassa Edile che gestisce il controllo degli accessi e permette maggiori verifiche sulla regolarità.
ESEM CPT presidia le attività di prevenzione direttamente in cantiere e la formazione degli operai e dei tecnici.
Una macchina efficace che funziona e sta lavorando per rendere ancora più efficienti e funzionali le proprie strutture operative.
La battaglia che oggi dobbiamo combattere è quella del rispetto del contratto dell’edilizia per chi opera in cantiere, per ottenere che la competizione non sia giocata sulla elusione a scapito della tutela di lavoratori e imprese.
Come 100 anni fa imprenditori e lavoratori condivisero un obiettivo comune, oggi, più di allora, il futuro dell’impresa edile è legato alla costruzione di un percorso insieme ai lavoratori.

 

Quest’anno ricorre il centenario del nostro Ente che è stato tra i primi (se non il primo) Istituto assistenziale di categoria sorto nel 1919 in virtù di un contratto di lavoro tra il “Collegio dei Capomastri di Milano” e l’“Associazione Mutua Miglioramento fra Muratori, Badilanti, Manovali e Garzoni di Milano”. Il contratto di lavoro dell’epoca prevedeva l’istituzione di una “Cassa per i sussidi di disoccupazione involontaria degli operai edili” che doveva “dare lustro” alla categoria ed erogare sovvenzioni ai lavoratori del settore.

Negli anni, si legge negli annuari storici, gli Amministratori della Cassa sono sempre stati attenti a leggere i bisogni dei lavoratori e a trasformarli in aiuti concreti. La Cassa è sempre pronta ad intervenire con contributi di aiuto e solidarietà nei confronti dei lavoratori bisognosi. Questo spirito non è cambiato nel tempo. Accanto al quadro di assistenze per i lavoratori, i Contratti Collettivi territoriale, prima, e nazionale, poi, hanno previsto l’introduzione di forme di premialità rivolte alle imprese, con lo scopo di rilanciare il contratto di settore.

A tal proposito, le Parti Sociali territoriali con verbale di accordo del 25 marzo 2019 hanno previsto la costituzione della convenzione a favore dei lavoratori iscritti con i Centri Fiscali CGIL, CISL e UIL per la dichiarazione dei redditi gratuita. La convenzione varrà per il triennio 2019-2021 e per il primo anno, in via sperimentale, riguarderà le sedi convenzionate distribuite nel territorio della Regione Lombardia. All’interno del medesimo verbale di accordo le Parti hanno previsto l’istituzione della “Premialità 2019” da riconoscere alle imprese aventi titolo con uno sconto contributivo all’interno della denuncia mensile di manodopera occupata di aprile 2019. Tale premialità si aggiunge alle forme premiali già previste dal verbale di accordo “Premialità per la sicurezza, lo sviluppo e l’innovazione” contenuto all’interno del Contratto Collettivo Provinciale di Lavoro del 19 dicembre 2017. A tale proposito si ricorda che la premialità per la sicurezza è giunta, come previsto dal verbale di accordo sopra richiamato, al secondo ed ultimo anno e poteva essere richiesta dalle imprese aventi i requisiti necessari che non ne avevano beneficiato nel 2018. La premialità per lo sviluppo e l’innovazione è, invece, al suo primo anno di applicazione e troverà luogo anche il prossimo anno. Quest’ultima potrà essere richiesta dalle imprese aventi i requisiti previsti che non ne hanno usufruito nel corso del corrente anno. Entrambe le premialità sono riconosciute sotto forma di sconto contributivo in denuncia.

Il Comitato di Presidenza

Incontriamo il Presidente, Gabriele Bisio, ed il Vice Presidente, Salvatore Cutaia, di Cassa Edile di Milano, Lodi, Monza e Brianza, in carica rispettivamente dal 2 marzo e dal 5 maggio 2017.

1. Il vostro mandato è di recente nomina. Qual è il vostro bilancio dell’esperienza maturata sinora?

Vice Presidente: abbiamo trovato un Ente in salute dal punto di vista dell’organizzazione interna con alcuni accorgimenti da attuare rispetto alla mutata situazione di mercato.
Ci sono, in particolare, tre punti da cui non possiamo prescindere:

Presidente: dobbiamo far sì che le prestazioni ed i servizi dell’Ente siano maggiormente conosciuti da parte dei lavoratori e delle imprese.

2. Prima della nomina entrambi sedevate all’interno del Comitato di Gestione della Cassa. Da Presidente e da Vice Presidente com’è cambiato il vostro rapporto con l’Ente?

Presidente: c’è, ovviamente, una maggior partecipazione nella gestione dell’Ente, con la supervisione ed il contributo del Direttore che fa funzionare la struttura insieme alle persone che vi lavorano. Ci sono indubbiamente un maggior impegno in termini di tempo e maggiori responsabilità. Vi sono ancora molti aspetti da migliorare ma devo dire che, grazie anche al contributo delle persone che lavorano responsabilmente all’interno dell’Ente, si vedono già i primi risultati.

Vice Presidente: la partecipazione nell’Ente da semplice Consigliere è un’esperienza che non ti consente di percepire la complessità della Cassa nella sua gestione ordinaria. E’ un Ente strutturato, composto da tante persone che hanno maturato, nel corso degli anni, un bagaglio importante di esperienze.
Sono convinto che la percentuale di azione in campo sia ancora bassa. Serve impegno, attenzione e, come in ogni altro ambito, passione.
Siamo la prima Cassa Edile d’Italia e per questo motivo siamo sempre un po’ “sotto i riflettori”. Il prossimo anno celebreremo i 100 anni d’attività.

3. Vi ricandidereste?
Presidente: non mi sono mai candidato; accetterei, comunque, nuovamente l’incarico.

Vice Presidente: la mia nomina, proposta dalle Parti Sociali sindacali, rappresenta un importante riconoscimento personale che intendo onorare con impegno e passione.

4. Gli obiettivi che vi vengono affidati prevedono un margine di autonomia?

Presidente: gli obiettivi andrebbero scritti con maggior chiarezza.

Vice Presidente: dobbiamo osservare gli indirizzi e le indicazioni che le Parti Sociali ed il Comitato di Gestione ci assegnano, come Comitato di Presidenza, per la gestione dell’Ente e tramutarli in operatività ed indipendenza nella gestione dei processi.
Il nostro non è un ruolo paragonabile a quello di un Amministratore Delegato; rappresenta, piuttosto, un’interfaccia operativa tra le Parti Sociali, il Comitato di Gestione, l’organizzazione della Cassa, le imprese e i lavoratori (questi ultimi due, in particolare, sono i nostri veri “stakeholders”).

5. Riuscite, quindi, ad essere autonomi ed indipendenti nell’esercizio delle vostre funzioni?

Presidente e Vice Presidente: ci proviamo.

Presidente: non sono solo gli obiettivi a essere talvolta poco chiari ma incide senz’altro anche il frenetico cambiamento della società che ci circonda.

Vice Presidente: abbiamo individuato nella flessibilità la modalità che la Cassa dovrebbe adottare per poter rispondere ai tempi che cambiano.

Presidente: per fare un esempio pensiamo alla prestazione “Soggiorni estivi” rivolta ai figli dei lavoratori iscritti aventi diritto. E’ un servizio non più apprezzato come un tempo che avrebbe bisogno di essere rivisto e riconsiderato. Sono mutate le esigenze: i figli dei lavoratori stranieri durante le vacanze estive preferiscono tornare al Paese di origine, ad esempio.

6. Quali sono state – se ve ne sono state – le maggiori criticità riscontrate finora nello svolgimento del vostro incarico?

Vice Presidente: più che di criticità parlerei della necessità di adeguare gli strumenti operativi della Cassa Edile che sono stati individuati dalle Parti Sociali anche attraverso il Contratto Collettivo Nazionale, Territoriale ed il piano industriale.
Tale necessità ha riscontrato a volte una resistenza al cambiamento.
La Cassa Edile deve operare in un piano normativo in continua evoluzione per stare “al passo coi tempi” a cui si è aggiunta la crisi di settore partita nel 2007.

Presidente: la resistenza al cambiamento è un fenomeno naturale che può essere riscontrato dappertutto. Chiunque sia abituato a lavorare con una modalità consolidata, anche se inconsciamente, fatica ad adottare un approccio diverso. Pensiamo, ad esempio, all’introduzione del Bim (Building information modeling) per le imprese edili.
Tuttavia, occorre adeguarsi al cambiamento dei tempi altrimenti si rischia di non progredire e di essere tagliati fuori.
La resistenza al cambiamento deve essere percepita come sforzo comune per il bene di tutti. Innovare ed introdurre strumentazioni nuove è la via da percorrere.

7. Quali sono le vostre aspettative future?

Vice Presidente: valorizzare l’Ente, renderlo uno strumento veramente al servizio di lavoratori ed imprese. Mi piacerebbe che Cassa Edile non fosse più percepita come un onere da parte delle imprese e come il riconoscimento ancora troppo faticoso dei propri diritti da parte dei lavoratori. Deve essere un sostegno, un supporto per gli addetti del settore che consenta a tutti di lavorare meglio.
E’ necessario, inoltre, implementare il coinvolgimento del nuovo Ente Unificato Formazione e Sicurezza (ESEM-CPT) per creare sinergie positive per il settore, sviluppando quanto le Parti Sociali hanno previsto nel Contratto Integrativo; mi riferisco, in particolare, all’innovazione per le imprese, all’anagrafe di cantiere e, più in generale, a una maggiore informazione verso i nostri lavoratori.
E’ auspicabile, a mio avviso, attivare canali di comunicazione anche con le Amministrazioni pubbliche.
Nei desiderata c’è anche la promozione adeguata del traguardo dei 100 anni dell’Ente che rappresenta, dal mio punto di vista, un passo importante per tutto il tessuto italiano del settore edile.

Presidente: Cassa Edile deve essere una garanzia per il sistema.
L’attività della Cassa è regolamentata da un quadro normativo complesso che lascia poco spazio all’autonomia di gestione dei processi, impedendone a volte un efficientamento più snello e rapido.

8. Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro è scaduto da oltre 18 mesi. Pensate sia prevedibile la sottoscrizione di un’intesa a breve? Che cosa ha reso / rende così complicata la contrattazione?

Vice Presidente: sicuramente la scelta di una trattativa comune per tutte le Organizzazioni datoriali ha reso il percorso più complicato. Le partite condivise richiedono più tempo.
E’ evidente che, nonostante le difficoltà, sia necessario chiudere la stagione contrattuale velocemente, non solo per i temi contrattuali in sé ma anche per dare un quadro certo alle Casse Edili.

Presidente: ognuno deve aver chiaro quali obiettivi porsi, quale ruolo dare agli Enti bilaterali e se ha ancora significato – secondo alcuni a livello nazionale – che le rappresentanze territoriali degli Enti esistano ancora.

9. Dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del 1° luglio 2014 si parla di una significativa riorganizzazione degli Enti bilaterali. Qual è il vostro punto di vista in merito in qualità di amministratori della Cassa Edile più antica e grande d’Italia?

Presidente: credo che la partecipazione associativa, il confronto intellettuale, lo scambio di vedute tra il mondo datoriale e quello sindacale sia fondamentale anche a livello territoriale.
Accorpare gli Enti può essere una manovra corretta ma chiuderli no.
Le nostre imprese sono stanziali e hanno bisogno di un punto di riferimento, di un’interfaccia vicina, soprattutto in questo momento storico ancora così critico.
Parliamo tanto di vicinanza alle imprese e ai lavoratori ma senza presidi locali perdiamo questa preziosa opportunità di contatto.
L’accentramento esasperato non può funzionare; anzi, potrebbe sfociare in fenomeni elusivi preoccupanti (es. fuga dal contratto edile), nella perdita del presidio territoriale (oggi conosciamo quali imprese operano sul territorio e la relativa forza lavoro) e dei contatti con le Amministrazioni e le Autorità locali.
Il Regolamento edilizio del Comune di Milano che prevede un interscambio di dati tra l’Amministrazione comunale e la Cassa Edile per il controllo delle informazioni relative agli appalti privati – che fatichiamo a rendere esecutivo – con questa logica avrebbe meno senso.

Vice Presidente: Ritengo, inoltre, che la contrattazione di secondo livello sia preziosa e fondamentale per il nostro settore. L’eliminazione di questa partita rappresenterebbe un impoverimento del settore e una decontestualizzazione del territorio.

10. A vostro parere, siamo veramente giunti al termine di quella che è stata definita la più grande recessione dal secondo dopoguerra?

Vice Presidente: penso che la crisi si stia avviando alla conclusione, anche se ciò non significa tornare ai volumi di lavoro e di massa salariale del 2007. La contrattazione collettiva nazionale del 1° luglio 2014 ha previsto per le Casse Edili l’introduzione del piano industriale. Personalmente, in questa fase storica, lo ritengo uno strumento adeguato per rendere efficace l’azione e l’equilibrio economico dell’Ente. Mi spiego meglio: l’Ente deve sempre di più essere al servizio di lavoratori ed imprese.
E’ cambiata l’edilizia, è cambiato il modo di operare e tutti gli addetti ai lavori, Enti inclusi, si devono adattare. Non esiste più solo la costruzione di nuovi edifici, ma l’edilizia è più orientata alla riqualificazione e alla ristrutturazione dell’esistente e all’utilizzo di nuove modalità costruttive. Dobbiamo saper cogliere il cambiamento vero del nostro settore, a cui molto probabilmente alcune imprese e le relative maestranze sono già preparate.
All’interno del cantiere è necessario applicare lo stesso contratto di settore, lo stesso livello di formazione e di prevenzione.

Presidente: sul cosiddetto “contratto di cantiere” sono d’accordo. Non sono, invece, persuaso del fatto che la crisi sia finita. In particolare, il nostro settore non gode ancora di buona salute e il quadro economico nazionale è ancora estremamente fragile. C’è ancora molta incertezza.
La continua revisione del Codice degli appalti ha comportato una frenata negli appalti pubblici notevole, con ripercussioni negative sulle imprese, sui lavoratori e sugli Enti.
Influisce, inoltre, negativamente anche il ricorso a contratti di lavoro anomali o border-line, ad esempio il distacco transnazionale di lavoratori, poiché manca ancora una regolamentazione ben definita in materia.

11. Cassa Edile può o potrebbe realizzare qualche iniziativa per facilitare la ripresa del mercato locale oppure no?

Presidente: l’attuazione dell’articolo 149 “Vigilanza del cantiere per salute e sicurezza, nonché regolarità dei rapporti di lavoro” del Regolamento edilizio del Comune di Milano rappresenterebbe un enorme passo in avanti per tutto il sistema, contribuirebbe alla trasparenza di mercato e, conferirebbe quindi, maggior legalità e credibilità a tutti gli addetti di settore, Enti inclusi. Il fatto che sinora sia rimasto inapplicato è un vero peccato.

Vice Presidente: Cassa Edile, insieme alle Parti Sociali territoriali, potrebbe essere incubatrice di ricerca e innovazione con percorsi ed idee da lanciare sul territorio; penso, ad esempio, alla promozione di politiche per la casa, ancora tanto amata dai cittadini italiani.
Il settore edile ha vissuto per troppi anni di rendita. Oggi è necessario individuare strumenti nuovi che valorizzino il territorio, creando posti di lavoro per maestranze adeguatamente formate che possano lavorare in sicurezza, all’interno di un quadro normativo chiaro.
La Cassa Edile è pronta a fare la sua parte.

Ringraziamo il Presidente, Gabriele Bisio, ed il Vice Presidente, Salvatore Cutaia, ed auguriamo loro buon lavoro.

Dopo il diploma avevo una gran voglia di ‘sporcarmi le mani’ col lavoro, l’idea di frequentare un corso di laurea quinquennale mi faceva paura … grazie all’appoggio di insegnanti qualificati in aula e alle indicazioni di tecnici esperti del cantiere, ho imparato a sentirmi a mio agio sul luogo di lavoro”.

A parlare è Matteo Bellon, 21 anni, vive a Nerviano con i genitori che sono molto orgogliosi del suo percorso e soprattutto della sua forte determinazione. “Sin da piccolo sognavo di costruire i palazzi” come ci racconta “da bambino, restavo incantato alla vista dei cantieri che per strada incontravo nelle lunghe passeggiate al fianco di mio nonno”. Un ricordo, questo, che ha marcato la sua vita professionale segnando un solco che poi ha continuato a seguire. Oggi Matteo è, a tutti gli effetti, assunto con contratto di apprendistato, da un impresa leader del settore delle costruzioni del legnanese. A favorire l’incontro, la frequenza di un percorso formativo presso ESEM-CPT – Ente Unico Formazione e Sicurezza in Edilizia.

Essere l’Ente Bilaterale di riferimento del settore, il trait d’union tra domanda e offerta di lavoro in edilizia, è per noi una grande responsabilità ma anche motivo di grande orgoglio” afferma Dario Firsech, Presidente ESEM-CPTci occupiamo di valutare le esigenze del mercato del lavoro edile, di formare a livello professionale e sul piano della sicurezza le varie figure aziendali richieste, e infine, di mettere in contatto lavoratori e aziende. Siamo sempre al loro servizio!”. Ma ascoltiamo l’esperienza di Matteo, come è iniziata?Durante il quinto anno di superiori, un tutor dell’Ente mi ha illustrato le potenzialità di un percorso ITS (Istituto Tecnico Superiore) promosso dalla Fondazione ‘I Cantieri dell’Arte’: frequentando un biennio di studi con un programma teorico/pratico, avrei potuto realizzare il mio sogno di lavorare in cantiere da persona qualificata”. La voglia di intraprendere un percorso universitario era ben lontana, il giovane infatti pensava che non sarebbe riuscito a studiare con costanza per tutto quel tempo. Lo allettava di più la possibilità di entrare subito nel mondo del lavoro, e così è stato. Dopo un’accurata selezione dei candidati, giunge la chiamata per l’inizio di questa nuova avventura. Per i successivi 2 anni il corso lo tiene impegnato presso la sede della Fondazione, presso l’Istituto Bazzi, ove segue lezioni frontali alternate a momenti di esercitazioni pratiche presso ESEM-CPT cui è seguito il tirocinio curriculare (3 mesi a tempo pieno in impresa). Quali punti di forza del percorso formativo?Sicuramente tutte quelle discipline nelle quali si trattava il cantiere da un punto di vista più pratico: dalla formazione alla sicurezza sul lavoro al sollevamento dei carichi, dal montaggio e smontaggio dei ponteggi al corso di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale”. Ed entusiasta aggiunge: “il plus valore è stato l’esser affiancato, oltre che dal tutor, anche da un tecnico esperto in sicurezza: ogni qualvolta quest’ultimo visitava il cantiere nel quale svolgevo il tirocinio, evidenziava e suggeriva buone prassi, ossia i comportamenti virtuosi da tenersi in cantiere, un efficace strumento di apprendimento complementare alla formazione teorica ricevuta a scuola”. Dalla teoria poi si è passati alla pratica: dopo un anno e mezzo di corso, l’ingresso nell’impresa, come l’hai vissuto?All’inizio ero agitato, avevo un po’ di paura, non sapevo se sarei stato in grado di far fronte alle aspettative dell’impresa e soprattutto del titolare. Ma poi mi sono trovato subito a mio agio, ora c’è un buon rapporto con i colleghi, mi sento a casa!”. Quali i progetti per il futuro e cosa ti spetti dopo il triennio di apprendistato?Intanto ho appena iniziato ed ho ancora tanto da imparare. Sono stato già molto fortunato per aver avuto un contratto, che non mi aspettavo. I miei amici mi raccontano di situazioni peggiori, il mercato del lavoro non offre attualmente grosse opportunità”. “Quella del giovane Matteo Bellon è solo una delle tante esperienze positive che abbiamo e continuiamo a generare” chiosa Gianfranco Cosmo Vicepresidente ESEM-CPT, “da quasi 70 anni formiamo ed incentiviamo giovani talenti, trasferendo loro le competenze necessarie per una collocazione professionale che permetta una conciliazione tra esigenze aziendali e attitudini del lavoratore”.

ESEM-CPT Numero verde Formazione 800 413 805 – Numero verde Sicurezza 800 961 925

In foto: Matteo Bellon 21 anni

Mi occupo del Notiziario dal 2005. Ho visto la pubblicazione crescere nel tempo, cambiare impostazione, veste grafica, logica, approccio. Da semplice “house organ”, formato da una dozzina di pagine sviluppate “in casa”, è diventato una rivista di settore, con una foliazione e una strutturazione di contenuti più importanti e con rubriche aperte a soggetti esterni (dapprima ad ESEM Ente Scuola Edile Milanese e a CPT – Sicurezza in Edilizia, oggi ESEM-CPT Ente Unificato Formazione e Sicurezza, e successivamente ad Assimpredil Ance – Associazione delle imprese edili e complementari delle Province di Milano, Lodi, Monza e Brianza, alle Organizzazioni sindacali territoriali dei lavoratori – FeNEAL-UIL, FILCA-CISL, FILLEA-CGIL -, a CNCE (Commissione Nazionale per le Casse Edili)).

Nel 2017 è stato definitivamente approvato il progetto relativo alla digitalizzazione della rivista che mi ha dato l’opportunità di seguire un’altra evoluzione del periodico che mi auguro possa essere apprezzata dai suoi lettori.

E’ stata scelta una linea semplice e intuitiva con la possibilità di filtrare gli articoli per argomento (funzione “cerca”) o per tipologia di lettore (lavoratore o impresa). E’ stata realizzata una “vetrina istituzionale” per ospitare i contributi delle Parti Sociali (Assimpredil Ance e Organizzazioni sindacali sopra citate) e della CNCE.

ESEM-CPT Ente Unificato Formazione e Sicurezza, collegato a Cassa Edile, continua a fornire aggiornamenti, concreti ed utili, in tema di formazione per lo sviluppo della professionalità degli addetti del settore ed in tema di salute e sicurezza sul lavoro.

Senza dilungarmi ulteriormente vi lascio sfogliare il primo numero digitale del Notiziario.

Buona lettura.

Monica Bettinelli

In attesa dell’attivazione delle prestazioni sanitarie a livello nazionale, così come previsto dal “Protocollo sugli Organismi bilaterali” inserito all’interno del verbale di accordo per il rinnovo dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro dell’industria e della cooperazione di settore, sottoscritto il 1° luglio 2014, il Consiglio di Amministrazione della CNCE (Commissione Nazionale per le Casse Edili) ha confermato la necessità di garantire il mantenimento della prestazione contrattuale Edilcard per tutto il 2015. L’articolo dedicato all’argomento, tradotto anche nelle lingue albanese, araba e rumena, illustra le prestazioni offerte dal Fondo sanitario, collegato alla stessa Edilcard, al lavoratore in caso di infortunio professionale / extra-professionale e malattia professionale (rimborso spese sanitarie, indennità per ricovero, rimborso spese odontoiatriche, assegno funerario).
Di interesse per i lavoratori anche l’istituzione, ad opera dei verbali di accordo per il rinnovo dei CCNL scaduti nel 2012, di un contributo mensile, cosiddetto “contrattuale”, da versare alla previdenza complementare di settore (Prevedi o Cooperlavoro) da parte del datore di lavoro in favore di tutti i propri dipendenti (operai, impiegati e quadri). Grazie alla sottoscrizione di alcuni importanti verbali di accordo locali, le Parti Sociali hanno operato una semplificazione dei contributi da versare alla scrivente Cassa, omogeneizzando alcuni valori che hanno consentito uno snellimento delle fasce di classificazione delle imprese.
In tema di verifica della regolarità contributiva, l’articolo 4 del Decreto Legge 20 marzo 2014, n. 34, convertito dalla Legge 16 maggio 2014, n. 78 aveva
demandato ad un Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministro dell’Economia e delleFinanze e con il Ministro per la
Semplificazione e la Pubblica  Amministrazione, sentiti INPS, INAIL e CNCE, la definizione dei “requisiti di regolarità, i contenuti e le modalità delle verifiche
nonché le ipotesi di esclusione […]”. L’atteso Decreto attuativo interministeriale del 30 gennaio 2015 relativo alla “Semplificazione in materia di documento unico di regolarità contributiva (DURC)” è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 125 del 1° giugno 2015. Il nuovo procedimento relativo all’attestazione di regolarità
contributiva in tempo reale (“Durc On Line”) ha efficacia con decorrenza 1° luglio 2015. Si informano, infine, i nostri lettori che, per stare al passo coi tempi e
per contenere i costi di pubblicazione, dal 2016 il Notiziario passerà al digitale e sarà consultabile solo sul sito internet
www.cassaedilemilano.it

PARTI SOCIALI COSTITUENTI