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N 1/18 marzo
CNCE - Commissione Nazionale per le Casse Edili
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Casse Edili, dal coordinamento al sistema integrato

Trestini: “La Cnce supporta e gestisce, garantendo il buon funzionamento di alcuni importanti istituti”

Convegno CNCE

Un momento del convegno organizzato il 14-15 dicembre 2017 a Roma per il 40° anniversario della CNCE


Il passato con un occhio al presente
La CNCE quale Commissione nazionale delle Casse Edili è nata con un ruolo di coordinamento al livello centrale di tutte le Casse Edili esistenti sul territorio nazionale. Ha svolto e continua a svolgere un ruolo di sintesi tra le esigenze dei diversi territori, coordinandone il funzionamento dei principali istituti che scaturiscono dal dettato contrattuale e fornisce, in combinato disposto con le nostre istituzioni, regole omogenee e certe per garantire il lavoro delle imprese e dei lavoratori.

Per anni si è limitata a coordinare i vari pezzi del sistema composto dalle singole Casse, fino a quando le Parti Sociali le hanno voluto attribuire una veste diversa e divenire essa stessa un “pezzo del sistema”. Un sistema integrato, in cui la Commissione oltre a coordinare, supporta e gestisce per finalizzare e per garantire il buon funzionamento di alcuni importanti istituti.

Il DURC – Documento Unico Regolarità Contributiva
Sin dagli albori il lavoro di squadra con le Istituzioni competenti e con Inps e Inail, per garantire la ‘regolarità’ del lavoro edile, ha dato i suoi frutti. Ed è stato centrale il ruolo della Commissione nella stesura di tutta la normativa sul Durc e nel corroborare l’attività delle Casse per il corretto svolgimento della funzione di enti erogatori della regolarità contributiva.

Pur consapevoli che alcuni aspetti della normativa ancora a tutt’oggi risultano ostici e a volte farraginosi, non può negarsi che il Durc in edilizia rappresenta un risultato importantissimo che ha fatto da apripista a tutti gli altri settori quando il Legislatore, nel 2006, lo ha introdotto quale condizione di regolarità negli appalti non solo di lavori ma anche di servizi.

Un modello di grande rilievo; uno strumento di lotta al lavoro nero e alla concorrenza sleale, che garantisce, al contempo la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori presenti giornalmente in cantiere.

Il DOL – Durc On Line
Con l’introduzione per legge del DOL – Durc on Line – alla Commissione è stato chiesto di assolvere alla gestione del sistema centrale di rilascio della regolarità, insieme a Inps e Inail, pur ovviamente non sottacendo il permanente ruolo delle singole Casse nel sistema di rilascio.

È indubbio che si tratta di un ruolo diverso da quello di semplice coordinatore, volto a garantire il funzionamento di un sistema, quello del DOL, che non potrebbe trovare un corretto assolvimento se non con la presenza di un supporto centrale qual è la CNCE.

Fondo Nazionale APE
Si pensi, poi, ad un altro sistema creato dalle Parti Sociali nella stesura dell’ultimo contratto attraverso il quale è stato attribuito alla Commissione un compito fondamentale, quanto delicato, nella gestione del Fondo nazionale Ape. Un sistema che ha permesso di trovare una quadra ai molteplici particolarismi territoriali.
La CNCE ha garantito una gestione competente e pronta a rispondere alle diverse sollecitazioni che nel tempo sono arrivate, supportando le singole realtà territoriali.

Il presente con un occhio al futuro
E guardando al domani, di estremo rilievo sono i progetti attualmente in itinere che abbiamo valutato insieme al Direttore e su spinta delle Parti Sociali e che spero possano essere presto condivisi per dare un vero contributo fattivo al futuro delle costruzioni.

Così è l’idea, ancora all’esame dei tavoli di rinnovo contrattuale, di dare avvio ad una denuncia unica delle imprese su tutto il territorio nazionale che vedrebbe ugualmente assegnati alla Commissione compiti relativi ad una gestione integrata del sistema, mettendo a disposizione di tutte le Casse Edili e Edilcasse uno strumento unico e condiviso di acquisizione delle denunce. Ma mi riferisco al progetto F24, per una gestione dei pagamenti alle Casse omogenea su tutto il territorio nazionale al fine di garantire e facilitare anche le imprese nei loro rapporti creditori con la P.A.

Abbiamo da tempo completato il nostro lavoro di verifica della fattibilità tecnica del progetto e rimesso alle Parti Sociali ogni decisione in merito. Anche in questo caso, qualora le Parti decidano in tal senso, alla Cnce non spetterà soltanto il compito di sottoscrivere la convenzione con INPS e di dare indicazioni o regolamenti operativi, ma dovrà predisporre uno specifico servizio che quotidianamente controlli i flussi contributivi che perverranno dalla Banca d’Italia, i flussi informativi dalla Agenzia delle Entrate, il corretto funzionamento del conto di transito, la contestualità del passaggio dei contributi al sistema Casse e la gestione degli inevitabili problemi.

Il tutto per garantire che oltre 1 milione e 200 mila versamenti, provenienti da circa 100mila imprese, per un importo complessivo di oltre 1 miliardo e 300 milioni di euro siano correttamente gestiti e vengano accreditati entro la fine di ciascun mese, in maniera automatica ed in tempo reale, sui 115 conti delle nostre Casse Edili e Edilcasse.

Questo l’esempio più chiaro di cosa significhi “sistema integrato”: la CNCE fa parte di tale sistema perché fornisce alle imprese e alle Casse Edili/Edilcasse un servizio essenziale perché, come oggi, i versamenti delle prime finiscano alle seconde ma creando il valore aggiunto del vantaggio compensativo per le imprese e del maggiore flusso contributivo per le Casse e, quindi, per i lavoratori.

L’essere parte del sistema integrato è ad oggi un requisito imprescindibile per la Commissione paritetica chiamata, quindi, a ricoprire un ruolo strategico per il settore, funzionale a rendere più efficiente e meno costoso il sistema nel suo complesso, segnando un passaggio fondamentale nello sviluppo della bilateralità nel nostro settore.

Il sistema integrato – SBC
E sistema integrato è da identificarsi anche nella stretta collaborazione della CNCE con gli altri due Enti nazionali della bilateralità, il FORMEDIL e la CNCPT, per creare una tessuto capillare e compatto sul territorio in grado di sostenere il mondo delle costruzioni. Questo è stato proprio l’intento con le quali le Parti Sociali da qualche tempo hanno iniziato a progettare l’SBC-Sistema Bilaterale delle Costruzioni – che ci aspettiamo possa prendere presto piede in maniera concreta nelle forme e nei modi che le Parti riterranno opportuni. Perché solo attraverso una vera integrazione, che significa anche una rivisitazione della bilateralità in termini di costi di gestione, che può affrontarsi un futuro più sicuro e competitivo per il settore.

Quanto sopra riportato rappresenta la sintesi del discorso del Presidente della CNCE, Carlo Trestini

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